Siracusa 30/ottobre/2014
Cittadini,
industriali e speculatori finanziari, espressione anche di poteri occulti di questa nazione, hanno conquistato il Partito Democratico?
Questo interrogativo scaturisce ormai spontaneamente se si riflette sui comportamenti e sulle decisioni di questo governo e della classe politica che lo sostiene e lo copre.
Infatti, tutte quelle “riforme” non andate in porto con il potere berlusconiano, grazie ad una impegnata opposizione democratica e popolare (vedi referendum), saranno realizzate dalla accoppiata Renzi-Berlusconi.
Basta riflettere sulle ragioni della loro impensabile convivenza politica e dei loro accordi segreti, inizialmente risoltisi anche alle spalle dello stesso partito democratico, e sugli eloquenti ed esaltanti incoraggiamenti del presidente della Confindustria e degli speculatori finanziari, culminati con l’abbraccio di Renzi a Marchionne e con il compiacimento esplicito di quest’ultimo a favore delle politiche del Presidente.
Siamo ad una svolta preoccupante per la nostra democrazia!
Assistiamo, infatti, quasi giornalmente, all’arroganza minacciosa e baldanzosa di Renzi nei confronti di tutti, e, particolarmente, del Parlamento, a cui è quasi negato il diritto-dovere dell’analisi e del confronto sulle leggi, le quali, invece, vengono presentate e chiacchierate mediaticamente con l’ausilio di slogan e poi imposte con “il voto di fiducia sul governo”.
Si tratta di provvedimenti gravissimi che si cerca di giustificare con l’incalzare della “crisi”, determinata proprio dalla speculazione finanziaria e dalla corruzione, che adesso assicurano sostegno al governo, in contrasto con gli interessi genuini ed impellenti della Nazione.
Basta ricordare che, in Italia, solo dieci famiglie detengono la maggioranza assoluta delle ricchezza nazionale e che, in questo periodo di crisi, proprio loro hanno accresciuto i loro patrimoni, mentre
il resto delle famiglie si è impoverito.
Le scelte politiche e legislative di Renzi e della sua “nidiata”, intaccano la vita democratica dell’Italia, la convivenza civile e la dignità di tutti i lavoratori, quali ad esempio:
1)La graduale e decisa demolizione dei pilastri della Costituzione Repubblicana;
2)La sostanziale creazione di un precariato permanente sia nel pubblico che nel privato;
3)L’annullamento dei diritti istituzionali, giuridici, civili e del lavoro per i dipendenti;
4)Il tentativo di esautoramento della funzione delle parti sociali al fine di demolire il ruolo
di lavoratori ed imprese nella costruzione della vita civile, sociale, politica ed economica
del Paese;
5)La riproposizione del “nuovo porcellum” (o “italicum”) concordato con Berlusconi, che assicura
un parlamento di nominati e, quindi, assoggettati al capo.
Una volta annullati i diritti legislativi, contrattuali e costituzionali, i cittadini lavoratori tutti si trasformeranno in “moderni schiavi”, ricattabili quotidianamente dai datori di lavoro, dai politici, dai corrotti, e da chi detiene potere ed interessi.
L’Italia, così facendo, farà il balzo tanto strombazzato, ma all’indietro, ripiombando a 45 anni addietro, con buona pace della dignità di cittadini e lavoratori.
In una società in cui prevalgono l’arroganza, il populismo e l’autoritarismo, vengono a mancare le regole fondamentali a garanzia della libertà sostanziale e della dignità dei singoli.
Sarà così soppresso il principio costituzionale che riconosce i cittadini quali protagonisti della vita civile, democratica e politica della naziona Italia.
L’Italia ha già conosciuto l’arroganza e l’autoritarismo, col ventennio fascista, e, grazie alla lotta partigiana ed alla Resistenza tutta, il Paese è stato riscattato da quella vergognosa esperienza.
Tocca, pertanto, ancora ora, a noi tutti, cittadini onesti e civili, contrastare e fermare, con ogni iniziativa democratica possibile, questo progetto dissennato, che, attraverso la propaganda populista e l’inganno delle menti, si vuole imporre al Paese, facendolo così arretrare di decenni e, con esso, tutta la vita sociale e civile delle nuove generazioni e delle nostre famiglie.
Cittadini!
Non possiamo restare indifferenti a fatti e comportamenti così gravi!
Reclamiamo con fermezza: DIGNITA’, LAVORO, DEMOCRAZIA!
Aldo Lanza – (Siracusa)

Nessun commento:
Posta un commento