domenica 1 febbraio 2015

HUMAN FACTOR - CONTRIBUTO SU SANITA'



Non credo che per le spese sanitarie si possa ragionare esclusivamente in termini economicistici perché ci sono campi in cui i confini dei risparmi possibili sfuggono ad un valido accertamento , mi riferisco per esempio al costo delle terapie intensive e/o rianimatorie , ma soprattutto alla assegnazione di un costo ad ognuna delle vite umane che per sanità carente si perdono ogni giorno .
Questo non significa che non si debbano evitare gli sprechi e quindi ridurre la spesa sanitaria inutile senza abbassare i cosiddetti livelli essenziali di assistenza tenuti bassissimi dai governi di “larghe intese “ che si sono succeduti in questi ultimi anni . D’altronde il rischio di mortalità nella popolazione è inversamente proporzionale alla condizione economica e sociale della persona : a minore ricchezza e più bassa classe sociale corrisponde una maggiore morbilità e mortalità . I risultati evidenziano la presenza di differenze significative nel rischio di mortalità a sfavore della popolazione con posizione sociale più svantaggiata. Nella popolazione fra i 25 e i 64 anni lo svantaggio più rilevante si osserva tra le donne con livello di istruzione più basso, le quali hanno un rischio di mortalità circa doppio rispetto alle donne della stessa età con titolo di studio più elevato. Fra gli uomini con bassa istruzione di età compresa tra 25 e 64 anni, il rischio di morire è dell’80 per cento più elevato rispetto ai più istruiti (Rapporto annuale ISTAT 2012). Aggiunta a questa la conseguenza della struggente e lunga crisi economica in cui siamo da ormai 5 anni ha costretto ben 9 milioni di italiani al rifiuto di curarsi e non nelle strutture private ma nelle strutture pubbliche per l’impossibilità di pagare i tickets in aumento determinando , di fatto , una restrizione del diritto alla tutela della salute sancito dalla Costituzione .
La classifica di efficienza dei sistemi sanitari elaborata da Bloomberg ci assegna il terzo posto nel Mondo e il primo in Europa e questo nonostante la diminuzione di spesa pro capite del 9% ( circa -309 dollari , 3.209 dollari rispetto ai 3.484 dollari della media OCSE) , mentre Paesi Bassi (11,8) , Francia (11,6) , Svizzera (11,4) , e Germania (11,3) sono davanti all’Italia (9,3 %) per spesa sanitaria su Pil ( Rapporto Statistico 2014 dell'Ocse ) .
Quindi non è vero che l’Italia spende troppo in sanità ma spende male !
Quali le possibili soluzioni ? Secondo me :
in primo luogo , prendere in considerazione una sanità non più “ospedalocentrica” , dove cioè è l’ospedale il fulcro dell’offerta sanitaria perché lì sono state concentrate gran parte delle risorse che rispondono ai bisogni sanitari delle persone . A mio parere bisogna cambiare il modo di considerare la sanità non solo come cura e prevenzione della malattia ma nell’ambito della ricerca del benessere delle persone . Quindi miglioramento
dell’ambiente , delle condizioni di lavoro , della dieta e dei suoi componenti naturali , del territorio ( disastri climatico-geologici) etc. Il contrario ciò che ha fatto l’assessore Borsellino in Sicilia che ha accorpato gli ospedali più piccoli in “ospedali riuniti” distanti fra loro anche diversi chilometri e creando i medici pendolari dell’urgenza , costretti a spostarsi , a rischio e pericolo loro ma soprattutto degli utenti , tra un ospedale e l’altro . 
In secondo luogo , in Italia la spesa sanitaria è di ca. 110 mld di euro all’anno ( fonte Ocse ) di cui il il 7% ca. , cioè 7 mld di euro ca. , è legato alle pratiche corruttivo-clientelari( OCSE ) . Se si considera che il sacrificio chiesto da Renzi alle regioni per la sanità per quest’anno è di 4,5 mld di euro , si capisce come la lotta alla corruzione e al clientelismo nella sanità varrebbe , da sola , una manovra economica e libererebbe risorse da destinare al benessere della persona .
Per questo dovremmo discutere di quale sia la forma migliore di gestione delle ASP superando la dicotomia se debba essere una gestione politica o tecnica : io posso dire che, nella mia breve , passata , storia di amministratore di una USL i vecchi comitati di gestione ( di cui non sono particolarmente innamorato) assurgevano ad un ruolo di ispezione preventivo degli atti da approvare e il corruttore , se voleva avere successo , doveva riuscire a mettere d’accordo più persone mentre adesso le competenze sono concentrate tutte su una sola persona , il direttore generale , che quasi sempre risponde al politico di turno .
Credo che bisognerebbe trovare un meccanismo per cui chi sbaglia possa pagare con certezza e venire allontanato dalla gestione e questo a tutti i livelli del governo della sanità .
Inoltre bisognerebbe , una volta per tutte , uscire dall’equivoco , solo italiano , della sanità convenzionata . In nessun’ altra parte del mondo , a mia memoria , si danno soldi pubblici in sanità per gestire strutture a conduzione privata dove le spese sono pubbliche e i guadagni privati e per questo si incrementa in modo anomalo la ricerca del lucro a tutti i costi , anche di vite umane , come i fatti di questi ultimi anni purtroppo testimoniano .

E’ chiaro che si devono salvaguardare i posti di lavoro .
Credo inoltre che come SEL dovremmo aprire una Assemblea virtuale , con momenti di incontri reali , su tutta la problematica che interessa il problema del benessere della persona aperta a tutti coloro i quali vorranno partecipare al fine di produrre soluzioni da trasformare in proposte di leggi per i nostri parlamentari .


Noto lì 01/02/2015
 

                                 Faust Scifo coordinamento pro.le Siracusa

mercoledì 28 gennaio 2015

Democrazia e Costituzione

L'Italicum ovvero quella schifezza di legge elettorale è passata al Senato , tappa più difficile per Renzi , e dovrà tornare alla Camera per la facile approvazione definitiva . In molti si sono affannati a dichiarare che questa legge deve essere scissa dalla riforma costituzionale io spero che non sia così perchè le due riforme incidono con un effetto sommatorio sulla qualità della nostra Democrazia . Infatti con la legge appena approvata al Senato chi prende il 40% dei voti validi avrà 340 deputati su 630 , potrà eleggere il Presidente della Repubblica , i componenti della Corte Costituzionale e dichiarare lo stato di guerra comunicandocelo con un twitter ! Tutto questo in un regime di monocameralismo poichè di fatti il Senato è stato svuotato dai suoi poteri di bilanciamento democratico essendo stato trasformato in un inutile organismo ad elezione mediata . Obbiettivamente c'è in atto una contrazione degli spazi democratici con un rafforzamento dei poteri del primo ministro senza un adeguato sistema di garanzie . Il ballottaggio previsto in caso di non raggiungimento della soglia del 40% per l'assegnazione del premio di maggioranza rischia di consegnare il governo del Paese a chi rappresenta una parte minoritaria . Se facciamo una simulazione nella situazione attuale di astensionismo intorno al 50% , per cui andrebbero a votare solo la metà dei 50 milioni di Italiani cioè 25 mil , e nessuna lista prende il 40 % dei voti , si andrebbe al ballottaggio tra le prime due liste di cui la seconda , anche avendo preso solo il 20% , vincendo il ballottaggio per il gioco di alleanze , prenderebbe tutto con solo 5 milioni di voti che , in rapporto ai 50 milioni di elettori aventi diritto , significherebbe che un partito espressione del 10% degli Italiani governerebbe il Paese a suo piacimento .
Sì , lo so , sono eventi che possono anche non verificarsi ma , come dice Fabio Mussi , saremmo nella teoria "dell'albero degli eventi" che è quella prevista per le centrali nucleari che possono essere le più sicure al mondo ma se si verifica un solo evento di quelli previsti nell'albero degli eventi il disastro diventa inevitabile !
Ecco perchè non bisogna scindere la riforma elettorale da quella costituzionale per garantire un equilibrio tra i poteri ed è bene che tutti quanti ci attiviamo per far conoscere i rischi a cui si può andare incontro e per prepararci ad un eventuale necessario referendum abrogativo-correttivo .
Faust Scifo

lunedì 17 novembre 2014

PER LA VITA, IL LAVORO E LA DIGNITÀ AGIRE ORA E SENZA SOSTA


PER LA VITA, IL LAVORO E LA DIGNITÀ AGIRE ORA E SENZA SOSTA
    La situazione ambientale del nostro territorio ha ormai superato ogni livello di guardia.
Nonostante statistiche spesso disattente e controlli resi inaffidabili, il dato drammatico della crescita esponenziale dei tumori e delle malattie connesse all’inquinamento è drammaticamente ormai constatato  direttamente all’interno di ogni famiglia della provincia di Siracusa.
    Non si tratta di una piaga inevitabile discesa dal cielo, ma alla sua origine sono nomi e cognomi precisi, e responsabilità di chi ha agito con cinismo criminale inseguendo profitti illegali e  immorali e di chi  colpevolmente ha omesso di fare quanto la Legge e prima ancora l’etica e il buon senso imponevano.
    In prima fila spiccano le responsabilità degli insediamenti industriali nell’area che copre Priolo, Melilli, Augusta e Siracusa. Ma a queste responsabilità si sommano e talora svettano quelle della parte politica  più conservatrice e legata al totem dell’intoccabilità del profitto , che ha sgovernato per  oltre cinquanta anni il Paese ed il nostro territorio in particolare , barattando coi trenta denari del consenso loro procurato da quei profittatori di ogni risma attraverso le clientele , quando non direttamente del denaro illegale o di comode sistemazioni anche per parenti ,amici  e famigli, il loro “lasciare fare”   qualunque cosa  facesse comodo ai “padroni del vapore” per  i loro affari d’oro  sbattendosene delle compatibilità ambientale dei valori paesaggistici, culturali ed archeologici , ed ancor più della salute delle popolazioni, della salubrità dell’aria  e delle acque, e, ovviamente assestando colpi mortali all’agricoltura, alla pesca e al turismo cui il cielo , il mare, il paesaggio ineguagliabile ed il clima mite in tutte le stagioni avevano vocato naturalmente il nostro territorio.
    E’ stata questa consapevole e colpevole assenza dei controlli e sistematica violazione di ogni regola che ha permesso di sacrificare alle logiche del mercato le vite dei lavoratori, delle popolazioni dell’intera provincia , per macinare ricavi, facendolo insieme con  la rapina  del territorio  ed il saccheggio feroce di ogni risorsa aggredibile.
    Una folla di cosiddetti “industriali” senza scrupoli ha causato la disastrosa situazione ambientale ed oggi sanitaria che  soffriamo, con costi mostruosi in perdite di vite umane, malattie spesso incurabili e gravissimi devastazioni del territorio  destinate a perpetuarsi per le future generazioni, minandone il futuro se non si inverte ora e subito il modo di produrre e fare industria e se non si  eseguono  radicali  azioni di risanamento .
    E’ giunto il momento di passare, attraverso un’incessante azione di indirizzo e di coinvolgimento dell’intera provincia di Siracusa dalle generiche rivendicazioni di bonificare la zona industriale e alla puntuale verifica di quanto realizzato e delle omissioni o distorsioni a fini diversi delle provvidenze erogate,  pretendendo l’istituzione di una task force e  l’immediato recupero coattivo dalle imprese responsabili dei finanziamenti che non fossero stati utilizzati ai fini previsti o lo fossero stati non correttamente, coinvolgendo in tale opera di responsabilizzazione i titolari dei poteri politici , manageriali ed operativi, non trascurando che è interesse degli stessi imprenditori che operano nel rispetto delle regole  non subire la concorrenza sleale degli imprenditori che le regole non le rispettano.   
    L’inosservanza degli obblighi di bonifica degli impianti assunti dagli imprenditori o la loro elusione attraverso la realizzazione di opere di solo efficientamento degli impianti deve essere sanzionata severamente. Al contempo occorre premiare gli imprenditori “virtuosi” che realizzino davvero le bonifiche attraverso semplificazioni burocratiche, ed agevolazioni anche economiche.
    Diciamo no alla falsa ricattatoria alternativa salute o lavoro!
    Noi vogliamo produzione “pulita” e buona occupazione!
    La bonifica dei nostri siti industriali occuperebbe oggi migliaia e migliaia di addetti per molti anni.
    Vogliamo che vengano rivalutate le Autorizzazioni Integrate Ambientali concesse alle industrie.
Vogliamo  che il Governatore Crocetta e la sua maggioranza si impegnino a richiedere che nel Documento di Economia e Finanza il Governo del Paese rimetta e accresca le somme destinate e necessarie alla bonifica del nostro territorio e della zona industriale.
Vogliamo che tutti quelli che hanno responsabilità politiche e amministrative non si voltino più dall’altra parte e che chi ha sporcato, inquinato, avvelenato finalmente “paghi” ora e tutto.
Occorre, altresì, che non si fermi il dibattito teso a definire contorni e contenuti per una graduale riconversione dell’apparato produttivo, puntando su una valorizzazione del territorio, che, accanto ai tradizionali, ma trascurati settori dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Artigianato, evidenzia vere e proprie “eccellenze” della nostra provincia, come la cultura ed il turismo e punti sul ruolo nell’area del Mediterraneo che la provincia di Siracusa può svolgere.
Partendo da questi obiettivi, chiediamo alle donne e agli uomini di buona volontà di questa provincia, a  tutte le Associazioni Ambientaliste , agli Enti Locali della provincia di Siracusa, alle forze politiche, ai Sindacati, agli imprenditori aperti al dialogo di confrontarci per mobilitarci tutti insieme per la vita, il lavoro e la dignità.

FEDERAZIONE DI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’